Mogli e buoi
Dove abbiamo trovato Tommaso Marraccini? Lo abbiamo trovato, per caso, nella bauliera della sua macchina mentre si riposava. La Skoda bianca era parcheggiata a Rietto e lui quel giorno indossava la t-shirt “io conosco esterina”. Dopo la fatica fatta per farlo uscire dalla sua macchina, una specie di parto, autoindotto e che per altro avrebbe poi partorito lui stesso, gli abbiamo chiesto se quello scritto sulla maglia fosse vero veramente. Lui ci ha assicurato che corrispondeva a verità.
Abbiamo verificato, collaudato, sperimentato la sua resistenza tecnica alla batteria, ai concerti impossibili, ai discorsi interminabili su dettagli insignificanti, ai deliri tecnici e al “tutti contro tutti” che è il gioco che facciamo spesso per dimostrarci quanto possiamo essere reciprocamente feroci per non dirci – torna male quando è troppo spesso – che ci vogliamo bene. Sembra ce l’abbia fatta, anche perché dopo il “training natalizio” interrogato sulla questione ha risposto: “non è sona’ con voi, che a me mi garba, è sta con voi che è fatioso”. È vero.
Tommaso è di Quiesa, frazione di Massarosa, suona in un gruppo (AfroQuiesa Orchestra) di cui è cofondatore e che lui stesso definisce “quello forte”. Fanno una musica che definiremo afrobeat quiesarotto, oppure afrofunk jazzcore della Gora con musicisti autoctoni ma di spirito universale. Sono cose molto lontane ma che con esterina vanno molto d’accordo.
Nelle settimane di lavoro per preparare i primi due concerti veri di Tommaso, al ragazzo è già stato consegnato il suo primo soprannome: il sensale. Sensale perché è uno molto preciso, tende a ottimizzare, ha una certa propensione al controllo delle attività, vuole programmare un mucchio di cose perché vive insieme a un file di excel che regola ogni sua attività e non abbiamo capito se un giorno si sposerà con lui oppure più poeticamente lo manderà in culo.
Il sensale è uno di noi.
Gen
2024