Esisti te
Come mi garba quando sento il tuo sudore
la terra e il mare che mi stringono nel sale
sei il giocatore nudo che non ha vergogna
l’aria serena di chi non ha perso il tempo
Come mi piace quando liberi la voce
quell’animale che ti sorge nella gola
è la bellezza che si suona nelle fughe
dentro ai notturni, le sorgenti e le meduse
Come si chiama il tuo sorriso prepotente?
la faccia splendida di chi non chiede niente
prendi il mio gioco che ti fa allegria alle vene
l’anestesia, l’emoglobina e le sirene
Ma no, la patria non esiste
esisti te
porti un odore di sentiero
che si ferma qui
Non c’è una patria, non esiste
esiste te
lasci un sapore di selvatico
che resta qui
Se ti ricordi di passare un’altra volta
sarà bellissimo aprirti la mia stanza
poter cantare finalmente una canzone
e le domande te le faccio dopo fuori
Ma no, la patria non esiste
esisti te
porti un odore di sentiero
che si ferma qui
Non c’è una patria, non esiste
esiste te
lasci un sapore di selvatico
che resta qui
Non cambierà, non cambierà
questa luce di miniera
questa pace di misura, no che
Non cambierà
questa casa cantoniera
questa strada di frontiera, no che
Non cambierà
questa terra regalata
questa nuvola assolata, no che
Non cambierà
questo vento clamoroso
questo tempo favoloso, no che
Non finirà
nelle liste degli amici
nelle vite dei vicini, no che
Non finirà,
nella sete della corsa
nella spesa con la borsa, no che
Non finirà mai
a piantare un ombrellone
a digerire un bombolone, no che
Non finirà
sulle note di un registro
in un finale già previsto, no che
Non finirà