

VOLEVO
“Volevo” è il primo singolo del nostro nuovo album, il quinto. Per ora si può ascoltare sui servizi si streaming o se avete fortuna su qualche radio, ma ce ne vuole veramente tanta.
“Volevo” è proprio una canzone di esterina: senza paracadute, che parte da un desiderio passato, dalle occasioni disattese, e procede verso un presente pieno di vuoti. Tutte queste cose però vengono fatte scivolare dalla musica sul piano inclinato della realtà, in un dialogo immaginario tra “volevo” e “avrei voluto”, che descrive il bisogno della felicità e la continua tensione che c’è tra la felicità in “potenza” e la felicità che si concretizza, in “atto”, in un modo per sempre imperfetto.
Una canzone di desiderio. Nei 3 minuti e 42 secondi della durata il verbo volere, all’imperfetto indicativo, viene pronunciato 28 volte e in tutto il pezzo vengono pronunciati (cantati) 50 verbi. Un dialogo tra “imperfetto indicativo” e “passato condizionale” che cerca un futuro ipotetico praticabile. Nella musica che sostiene quest’impianto testuale si affacciano muraglie di chitarre elettriche, synth analogici, vocoder, potenti spazi sonici propri del sound tra post rock e canzone che esterina produce in modo programmatico da 15 anni.
Volevamo, avremmo voluto andare in classifica anche noi, ma non ci siamo mica riusciti.
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Mag
2022